giovedì 23 agosto 2012

Sesto: visitare i carcerati


Cornelis De Wael
La prigione del Palazzetto Criminale di Genova,
da Le Sette Opere di Misericordia,
VI-Visitare i carcerati.
Tra le tante notizie citrulle della silly season politica, nessuna ha ancora battuto il tour carcerario dei deputati Alfano e Lumia che volevano intavolare una trattativa mafia-stato per chiarire la trattativa stato-mafia. Del resto, i tour carcerari dei deputati sono da sempre più forieri di lanci di agenzia che di risultati. Anche questo non farà eccezione, e in questo caso, forse, è una fortuna.
Da un bel po' mi immagino i deputati che tornano da queste visite come quelle signore borghesi per bene che sono state in vacanza in un resort in Africa, dal quale sono uscite solo un giorno e non ti dico la miseria che hanno visto in giro, guarda: una roba straziante. Nel frattempo ho letto sul Corriere della Sera che per la prima volta i magistrati in tirocinio nella nuova Scuola della Magistratura “faranno anche l'esperienza di vivere in carcere alcuni giorni e notti”. Si raccoglie così, con un certo ritardo, un vecchio suggerimento di Leonardo Sciascia per migliorare l'educazione professionale dei magistrati.

Fu proprio Sciascia a raccontare, in La corda pazza, del fallito progetto di Mussolinia di Sicilia, che doveva essere una città-giardino e invece, sostiene Antonio Pennacchi in Fascio e martello, si ridusse a qualche fondale in legno e tela, opportunamente fotografato e inviato al primo ministro eponimo per celare l'inesistente avanzamento dei lavori. Si spera che con i magistratini della Scuola non si faccia lo stesso, e si scelga invece un bel carcere nelle peggiori condizioni, del tipo del Sant'Agostino di Savona, un pezzo di archeologia carceraria praticamente intatto dai tempi del Regno di Sardegna, al punto che molti suoi ospiti bramerebbero di essere ospitati nell'atra prigione del Mazzini che qualche turista antiquario può visitare nella vicina fortezza del Priamar. Il rischio dell'esibizione c'è, e la scenografia alla bisogna sarebbe già pronta. È infatti stato estradato dall'Argentina, dove è stato catturato al termine di una lunga caccia internazionale, Alberto Palladini, indimenticato e storico personaggio della telenovela Un posto al sole. Lo si è potuto vedere, prima della pausa estiva, gemere in una patria galera, in una lindissima cella che annoverava un solo letto a castello, la cui branda superiore, per di più, era sfitta. Il che fa pensare che forse neanche la tre giorni degli allievi magistrati basterà più, e bisognerà iniziare a organizzare visite guidate, magari ricordando ai tanti sedicenti cattolici del nostro Paese che la sesta delle sette opere di misericordia corporale richieste per entrare nel Regno dei Cieli è la visita ai carcerati. E dire che basterebbe anche meno per entrare, più modestamente, nel novero delle nazioni civili.

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