Sulla "Domenica" del Sole 24 ore di oggi, Roberto Napoletano inciampa in un lapsus giuridico-carcerario che non può essere visto che come un segno dei tempi. Dopo aver citato il famoso regolamento di procedura criminale di Giuseppe II d'Austria, datato 1788, e le sue posizioni illuminate (e illuministe) in materia di carcerazione e procedura penale, Napoletano lamenta che anche questo governo, appena caduto, nulla abbia potuto per migliorare le condizioni delle prigioni italiane. "A più di due secoli di distanza" dai regolamenti giuseppini, nota Napoletano, "lasciamo che chi varca quel portone (colpevole o innocente) sia privato, come giusto, della sua libertà, ma ancor prima, come non è giusto, della sua dignità". Il corsivo è mio.
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