Cornelis De Wael La prigione del Palazzetto Criminale di Genova, da Le Sette Opere di Misericordia, VI-Visitare i carcerati. |
Da un bel po' mi immagino i deputati che tornano da queste visite come quelle signore borghesi per bene che sono state in vacanza in un resort in Africa, dal quale sono uscite solo un giorno e non ti dico la miseria che hanno visto in giro, guarda: una roba straziante. Nel frattempo ho letto sul Corriere della Sera che per la prima volta i magistrati in tirocinio nella nuova Scuola della Magistratura “faranno anche l'esperienza di vivere in carcere alcuni giorni e notti”. Si raccoglie così, con un certo ritardo, un vecchio suggerimento di Leonardo Sciascia per migliorare l'educazione professionale dei magistrati.
Fu proprio Sciascia a raccontare, in La
corda pazza, del fallito progetto
di Mussolinia di Sicilia, che doveva essere una città-giardino
e invece, sostiene Antonio Pennacchi in Fascio e martello,
si ridusse a qualche fondale in legno e tela, opportunamente
fotografato e inviato al primo ministro eponimo per celare
l'inesistente avanzamento dei lavori. Si spera che con i magistratini
della Scuola non si faccia lo stesso, e si scelga invece un bel carcere
nelle peggiori condizioni, del tipo del Sant'Agostino di Savona, un pezzo
di archeologia carceraria praticamente intatto dai tempi del Regno di Sardegna,
al punto che molti suoi ospiti bramerebbero di essere ospitati nell'atra
prigione del Mazzini che qualche turista antiquario può visitare
nella vicina fortezza del Priamar. Il rischio dell'esibizione c'è, e la scenografia
alla bisogna sarebbe già pronta. È infatti stato estradato
dall'Argentina, dove è stato catturato al termine di una lunga
caccia internazionale, Alberto Palladini, indimenticato e storico
personaggio della telenovela Un posto al sole.
Lo si è potuto vedere, prima della pausa estiva, gemere in una
patria galera, in una lindissima cella che annoverava un solo letto a castello,
la cui branda superiore, per di più, era sfitta. Il che fa pensare che forse
neanche la tre giorni degli allievi magistrati basterà più, e
bisognerà iniziare a organizzare visite guidate, magari ricordando ai tanti sedicenti cattolici del
nostro Paese che la sesta delle sette opere di misericordia corporale
richieste per entrare nel Regno dei Cieli è la visita ai carcerati.
E dire che basterebbe anche meno per entrare, più modestamente, nel
novero delle nazioni civili.
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